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Mezzina: “Pomezia-Sora per noi sarà la partita dell’anno. Bizzaglia? È incommensurabile”

Il Pomezia scalda i motori nell’attesa di tornare in campo per affrontare un’altra tappa difficile lungo il percorso che, nei desideri del club di via Varrone, dovrebbe condurre i rossoblù all’agognato salto di categoria.

Al Comunale si presenterà infatti un Sora che nelle ultime settimane sembra essersi lasciato alle spalle un momento delicato durato oltre due mesi e che adesso, visto l’andamento lento di questo inesplicabile Girone B di Eccellenza, vuol provare ad inserirsi nuovamente nella trafficatissima zona alta della classifica.

Servirà quindi il Pomezia delle migliori occasioni per domare la riscossa dei bianconeri.

Andrea Bussi, che per squalifica sarà impossibilitato a sedere in panchina, sta  cercando insieme ai suoi uomini il modo di limare il difetto atavico del Pomezia 2018/19.

Dall’inizio della stagione, i rossoblù hanno subito troppe reti negli ultimi minuti di gioco.

Con un pizzico di fortuna e di concentrazione in più, oggi la classifica sarebbe certamente più significativa per gli uomini di patron Bizzaglia ed anche su questo aspetto si è soffermato il ds Alessandro Mezzina, protagonista odierno del nostro approfondimento.

 

Direttore, nel corso del girone d’andata sembrava che il Pomezia non avesse mezze misure: la squadra vinceva oppure perdeva.

Nelle ultime sei uscite, invece, ha pareggiato ben tre volte.

Che spiegazione dai a questo radicale cambio di tendenza?

“Penso che innanzitutto ci sia stata una buona dose di sfortuna.

Se rivediamo le immagini delle ultime sei partite, emerge che il Pomezia avrà subito complessivamente dieci tiri in porta.

Escludendo la sbandata dei primi venti minuti ad Ausonia, siamo sempre stati padroni del campo…”.

Solo sfortuna dunque?

“No, sicuramente c’è stato anche un pizzico di deconcentrazione in qualche caso e, forse, i ragazzi avvertono anche la pressione di esser chiamati a vincere questo campionato”.

Come se ne esce?

“Lavorando sulla testa.

I ragazzi devono rimanere tranquilli e fare il loro.

Hanno tutte le qualità per portarsi in vantaggio e poi chiudere le partite”.

Sei direttore sportivo del Pomezia da due stagioni.

Qual è stata l’operazione di mercato che ti ha reso più fiero in assoluto?

“Non ho dubbi: Emanuele Ruggiero.

È ancora un 2001, ma è fortissimo.

L’ho conosciuto per caso la scorsa estate mentre faceva una partita in campeggio con alcuni suoi amici.

Mi è piaciuto fin dal primo istante e l’ho fatto andare in ritiro con noi.

Dopo il primo allenamento mi hanno subito chiamato Cristiano Gagliarducci e Carlo Baylon, dicendomi che questo ragazzo doveva assolutamente far parte della nostra squadra.

Se è con noi, un ringraziamento particolare lo merita anche suo zio, Carlo Pinzolo, che attualmente allena in Campania.

Sono certo che Emanuele farà strada: si sta disimpegnando molto bene al torneo Roma Caput Mundi insieme a Edoardo Pinna, altro calciatore di cui sono particolarmente orgoglioso”.

Qual è invece il tuo rimpianto maggiore in sede di mercato?

“Direi Calì.

La scorsa estate lo avevamo praticamente preso, poi purtroppo l’operazione è saltata.

Pazienza…”.

Alessio Bizzaglia è molto legato a te.

Com’è nata l’amicizia tra voi due?

“Ci siamo conosciuti otto anni fa, quando lui era presidente dell’UniPomezia ed io ero il papà di un bambino che all’epoca aveva sette anni e frequentava la scuola calcio locale.

Alessio era letteralmente innamorato di mio figlio sotto il profilo calcistico, così piano piano siamo entrati in confidenza, a tal punto che tra noi è nata una meravigliosa amicizia.

Un giorno, poi, mi ha preso da parte ed ha voluto che il nostro legame fosse anche di natura lavorativa ed ormai siamo inseparabili”.

Secondo te, qual è l’aggettivo che meglio lo qualifica?

“Lo definirei incommensurabile.

Il nostro patron è una persona eccezionale sotto tutti i punti di vista, esattamente com’era suo padre Antonio”.

Domenica in via Varrone arriva il Sora.

Che gara ti aspetti?

“È inutile girarci intorno, per noi è la partita più importante dell’anno.

Dobbiamo vincere e per farlo sarà necessario giocare come sappiamo.

Con tutto il rispetto per i nostri prossimi avversari, io credo che il Pomezia sia la squadra più forte del campionato e dunque deve essere principalmente il Sora a preoccuparsi di noi…”.

Chi potrebbe essere il man of the match?

“Punto su Gamboni.

Per me, se Tommaso sta bene, è ancora il calciatore più forte del Campionato di Eccellenza”.

 

(Ufficio Stampa SSD Pomezia Calcio)

Gomez: “Pomezia-Sora? Giochiamola come fosse un derby”

Il Pomezia riparte dal pareggio di Villa Claudia ed esattamente come accadde all’indomani del precedente 1-1 interno con l’Audace si interroga se il bicchiere sia, alla conta dei fatti, mezzo pieno o mezzo vuoto.

È vero infatti che l’analogo risultato conseguito dalla capolista Pro Calcio Tor Sapienza sul terreno di gioco del Latina Scalo Sermoneta ha lasciato invariata la distanza dalla vetta della classifica, ma è altrettanto indiscutibile che i rossoblù siano usciti dal confronto con gli uomini di D’Ambra con la sporta piena di rimpianti per l’ennesima occasione persa.

Dall’inizio della stagione alla squadra di patron Bizzaglia sono state spesso fatali delle disattenzioni individuali o collettive, verificatesi quando ormai il successo sembrava ad un passo.

Di sicuro la dea bendata è stata tutt’altro che una fedele alleata della squadra dall’inizio del torneo, però ridurre a meri episodi sfortunati i motivi dell’attuale condizione in classifica sarebbe esercizio errato e poco costruttivo.

C’è dunque da migliorare.

Lo sa Andrea Bussi, che sta lavorando duramente per attuare i doverosi accorgimenti, e lo sa ogni singolo componente della truppa rossoblù.

Non fa chiaramente eccezione Victor Gomez Varas.

L’attaccante argentino ha fin qui realizzato sedici reti in campionato (undici con la maglia del Morolo e cinque con quella del Pomezia) e con Erik Laghigna compone un tandem di finalizzatori che in pochi possono vantare in queste categorie.

Per qualcuno tuttavia i due non possono coesistere, avendo caratteristiche piuttosto simili, ed in effetti sono stati sempre alternati, con l’unica eccezione della gara con l’Ottavia ed in qualche scampolo ulteriore.

Ma sarà davvero così?

Questo ed altro abbiamo chiesto al ragazzo di Santa Fe nella lunga vigilia che conduce alla fondamentale sfida casalinga con il Sora di Tersigni.

 

Victor, domenica scorsa gli ultimi minuti sono stati nuovamente fatali al Pomezia.

Non è che nella vostra testa scatta anche un pizzico di paura di vincere?

“No, lo escludo.

Questa è una squadra che vuole vincere sempre e che sa che c’è da raggiungere un obiettivo.

Per me i problemi sono altri…”.

Quali?

“Principalmente la sfortuna.

Prendi domenica: la squadra ha dato tutto, era in totale controllo ed aveva avuto anche altre occasioni per chiudere il match, poi gli avversari al primo tiro in porta ci hanno fatto gol.

Noi fatichiamo a concretizzare la nostra mole di gioco ed i portieri avversari sono spesso i migliori in campo, mentre agli altri spesso basta un’occasione per segnarci.

A questo aggiungo che forse dobbiamo migliorare un pochino anche nella concentrazione…”.

La classifica continua ad essere molto corta ed esiste davvero la sensazione che possa succedere di tutto di qui al termine del campionato.

Dove deve crescere il Pomezia per vincere questo torneo?

“Secondo me, dobbiamo migliorare solo nella gestione degli ultimi minuti ed essere più incisivi in zona-gol.

Io comunque resto fiducioso: con Bussi giochiamo di più palla a terra, si pratica un calcio che mi piace”.

Il nuovo tecnico lo conoscevate già.

Che impatto ha avuto nello spogliatoio?

“È stato positivo fin dal primo momento.

Il mister ci sta trasmettendo idee buone per migliorarci e per vincere”.

Con te ed Erik Laghigna il Pomezia dispone di due calciatori che il gol lo hanno nel sangue, però sembra difficile farvi coesistere…

“Secondo me, non siamo così simili come dice la gente.

Erik è un attaccante che ama attaccare la profondità, mentre io vengo incontro al pallone.

Per me potremmo giocare insieme, ma chiaramente spetta al mister decidere”.

Cosa ti manca di più dell’Argentina?

“La famiglia, gli amici…

È banale dirlo ma è così.

Per fortuna possiamo sentirci spesso al telefono o con il computer, però poi le persone ti mancano fisicamente.

Ti mancano i loro abbracci.

Comunque in Italia sto benissimo e devo dire che a Pomezia non mi manca nulla”.

In squadra con chi hai legato di più?

“Sto bene con tutti, ma in particolare con Cestrone.

Ormai stiamo sempre insieme noi due, quasi ci leggiamo nel pensiero (ride)…”.

Alessio Bizzaglia ha avuto parole splendide sul tuo conto qualche settimana fa.

Qual è il tuo pensiero sul patron?

“Ho scoperto una bravissima persona, di cuore.

Probabilmente l’uomo migliore da quando ho messo piede in Italia.

Lo ringrazio molto per le parole ha speso nei miei confronti”.

Victor, domenica arriva un Sora che sembra essersi lasciato alle spalle il momento critico e che vuole rientrare nel giro che conta.

Come si battono i bianconeri?

“Dando tutto fino al triplice fischio.

Sarà una partita tosta, ma se giochiamo come sappiamo fare e la fortuna si ricorda finalmente di noi, possiamo batterli.

Dovremo scendere in campo con personalità, come se fosse un derby…”.

 

(Ufficio Stampa SSD Pomezia Calcio)

Il secondo gol in due partite di Laghigna non basta al Pomezia: il Lavinio Campoverde fa 1-1 all’88’ con Grillo

Lavinio Campoverde-Pomezia 1-1

 

Lavinio Campoverde: Scarsella, Salvini, Capolei (dall’86’ Giurelli), Aquilani, L. Trippa, Martinelli, Battistini (dall’81’ Siscan), Giannone, Regolanti, Fischetti (dal 93′ Torcolacci), Ciotti (dal 62′ Grillo). All.: Marco D’Ambra.

A disp.: Pasquino, Sandi, Ugolini, Salvadori, Vitolo.

Pomezia: Mastella, Morelli, Bencivenga, Renelli, De Santis, Celli, Gamboni, Ruggiero (dal 79′ Di Agostino), Laghigna (dall’84’ Gomez), Laurato (dal 72′ Cestrone), Bizzaglia (dal 62′ Tortora). All.: Andrea Bussi.

A disp.: Pinna, Fusaroli, Baylon, Di Ventura, Lo Pinto.

Arbitro: Davide Matina (Palermo). Assistenti: Andrea Pepe (Ciampino) e Alessio Corsini (Roma 1).

Marcatori: 53′ Laghigna (P), 88′ Grillo (L).

Ammoniti: 58′ Laghigna (P), 60′ Capolei (L), 67′ Mastella (P), 88′ Grillo (L), 92′ Giurelli (L). Espulsi: –

NOTE: Allontanato l’allenatore del Pomezia, Bussi, al 94′ per proteste.

 
Al ‘Villa Claudia’ di Anzio il Pomezia del nuovo tecnico Bussi, che ha preso il posto in settimana dell’esonerato Gagliarducci, fa visita al Lavinio Campoverde per ritrovare la vittoria che manca da due partite.

Il neo allenatore rossoblù rispolvera il 4-3-3 e rilancia Laghigna al centro dell’attacco assistito da Bizzaglia Gamboni, mentre D’Ambra dall’altra parte senza Fratticci Riccardo Trippa squalificati, sceglie un modulo speculare agli avversari con l’ex Giannone in cabina di regia e Regolanti in avanti.

In avvio gara bloccata, con il Pomezia che fa la partita ma non riesce a scardinare la difesa amaranto. Al 10′ ci prova Gamboni su punizione ma il pallone sfiora soltanto il palo alla destra di Scarsella.

La risposta dei padroni di casa è tutta nel tiro fuori misura di Fischetti un minuto dopo, poi dopo mezz’ora di nulla, Morelli allo scadere prova a spizzare verso la porta un cross su palla inattiva di Gamboni e chiude di fatto un primo tempo noioso e avaro di emozioni.

La ripresa si apre su ritmi decisamente più alti del primo tempo e con il Pomezia che spinge alla ricerca del vantaggio. Al 50′ ci prova De Santis da fuori, ma il numero 5 trova una strepitosa risposta di Scarsella. Il gol tuttavia è nell’aria e arriva puntuale al 53′: Gamboni pennella una punizione in area per Laghigna, che alla prima occasione utile trafigge di testa il numero uno amaranto, trovando il 12esimo gol in campionato nonché il secondo in due partite.

Il Lavinio Campoverde accusa il colpo e dopo un tentativo velleitario di Salvini dalla distanza, rischia di subire il colpo del ko con Gamboni che tutto solo davanti a Scarsella spara addosso al portiere il pallone del raddoppio al termine di un’azione insistita.

Gli ospiti gestiscono senza mai rischiare, ma commettono l’errore di non chiudere la partita e infatti nel finale, dopo un tiro alto di Cestrone, il Lavinio Campoverde prova a riacciuffare il pareggio.

All’85’ il primo campanello d’allarme dalle parti di Mastella lo porta Siscan che impegna severamente il portiere ospite con un gran destro da fuori, poi all’88’ i ragazzi di D’Ambra trovano l’insperato pareggio: Giannone crossa in area dalla trequarti, Mastella è miracoloso su Grillo ma nulla può sul tap-in del numero 14 che tutto solo a due passi dalla linea di porta spinge in rete il pallone dell’1-1.

Nel finale nervosissimo c’è spazio soltanto per le proteste ospiti per un presunto fallo da rigore su Di Agostino che finisce a terra sugli sviluppi di una mischia, ma l’arbitro Matina allontana Bussi per proteste e fischia la fine dopo 4′ di recupero.

Pareggio amaro nel finale per il Pomezia, che si mangia le mani per non aver chiuso la partita quando poteva e scivola adesso addirittura al quarto posto scavalcato da Arce Ottavia. Punto d’oro invece per il Lavinio Campoverde che a una manciata di secondi dal 90′ ottiene il terzo risultato utile consecutivo in casa e rimane ampiamente in corsa per la salvezza.

 

(Ufficio Stampa SSD Pomezia Calcio – foto Cannata)

Bussi: “Pronto a dare tutto me stesso per centrare l’obiettivo”

Ieri ha diretto il suo primo allenamento al Comunale.

Andrea Bussi, 43 anni ed un passato da centrocampista ad alti livelli (ha indossato, tra le altre, casacche pesanti come quelle di Catania, Arezzo, Ternana e Viterbese, dopo esser partito proprio da via Varrone, ndr), da questa mattina è stato nominato tecnico del Pomezia.

Un’investitura importante e conferitagli in prima persona dal patron Alessio Bizzaglia, che ha specificato in modo netto e circostanziato che non sarà un semplice traghettatore.

Queste le prime parole del neo-tecnico rossoblù.

“Il primo pensiero va a Cristiano Gagliarducci, che considero un allenatore importante, ma soprattutto un mio amico – commenta Bussi – Purtroppo il calcio è così.

Ringrazio il patron Alessio Bizzaglia per la fiducia che ha dimostrato nei miei confronti e prometto che darò tutto me stesso, nella speranza che tutti insieme riusciremo a raggiungere l’obiettivo fissato dalla società”.

Il Pomezia non si è mai nascosto: vuole compiere il salto di categoria.

“Vorrei poter dare il mio contributo in tal senso – aggiunge il mister – La responsabilità è tanta, ma sento di essere cresciuto molto nell’ultimo anno, anche grazie all’esperienza con Cristiano.

Non posso nascondere che questa per me potrebbe essere un’occasione importante e, come sempre, darò il 100%.

Il campionato non è semplice, ogni squadra è insidiosa e ne siamo consapevoli, però vogliamo raggiungere il primato in classifica”.

Bussi, che in panchina si avvarrà della presenza di Fabrizio Paris in qualità di suo vice, esordirà domenica a Villa Claudia.

“Il Lavinio Campoverde annovera tra le sue fila giocatori molto importanti come Giannone, Martinelli, Fischetti e tanti altri.

Li rispettiamo, esattamente come rispettiamo ogni singola formazione partecipante a questo torneo, ma andremo lì per vincere, ripartendo da una prestazione importante come quella di domenica scorsa contro l’Audace”.

 

(Ufficio Stampa SSD Pomezia Calcio)

Bizzaglia a cuore aperto: “Voglio fare qualcosa di buono per questa città e portare il Pomezia dove merita”

Quella andata in scena oggi non è stata certamente come le conversazioni precedenti.

Alessio Bizzaglia non ha preso a cuor leggero la decisione di separarsi da Cristiano Gagliarducci e lo stato d’animo del patron rossoblù sembra come sospeso tra l’inevitabile rammarico e la voglia di rilanciare in maniera netta le ambizioni della sua creatura in chiave-Serie D.

“Quella di prendere strade diverse tra noi e Cristiano è stata una decisione mia e di cui mi assumo la piena responsabilità – rivendica Bizzaglia – Siamo stati in riunione fino a tarda ora ed alla fine entrambi abbiamo convenuto che non fosse più opportuno andare avanti.

Questo però non toglie nulla alla stima ed all’affetto che io nutro per lui e che, credo, siano riconosciuti”.

La palla passa dunque ad Andrea Bussi, che conosce perfettamente il materiale umano a sua disposizione per aver collaborato con l’ormai ex tecnico sia nella scorsa che nell’attuale stagione.

Un dettaglio, questo, non di poco conto e che renderà meno traumatico ai calciatori il passaggio di consegne da un allenatore all’altro.

Già domenica scorsa, al termine della sfortunata gara casalinga con l’Audace, il numero uno di via Varrone si era intrattenuto a lungo con la squadra.

“Negli occhi dei ragazzi ho visto tanta rabbia – riflette Bizzaglia – Li percepisco carichi e vogliosi di dimostrare che il futuro è solo nelle nostre mani, come vado ripetendo da tempo.

Io credo nei miei calciatori, in loro ripongo tutta la mia fiducia”.

Nei giorni scorsi si è dibattuto molto sulle parole del direttore generale Pietro Peri, il quale aveva sollecitato maggior sostegno da parte dei tifosi, invocando all’occorrenza critiche costruttive al posto di qualche parola fuori luogo.

“Pietro conosce la città ed io non posso che allinearmi perfettamente al suo discorso inerente le critiche – commenta il patron – Io sono dell’avviso che un tifoso è libero di dire ciò che vuole e di muovere gli appunti che ritiene ed io sono altrettanto libero di accettare o meno certi suggerimenti.

Siatene certi: se avessi la certezza che, operando in un modo piuttosto che nell’altro, condurrei matematicamente il Pomezia alla vittoria, agirei immediatamente.

Ai tifosi però voglio dire una cosa: come chiunque posso commettere degli errori e sicuramente in alcuni casi l’ho fatto, però è sempre accaduto in buona fede.

Vorrei poter essere ricordato come una persona che ha fatto qualcosa di buono per questa città e da parte mia esiste l’incrollabile volontà di portare il Pomezia dove merita di stare”.

 

(Ufficio Stampa SSD Pomezia Calcio)

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