Dopo l’assurda decisione presa dal Consiglio LND sul far retrocedere dalla Serie D all’Eccellenza le ultime 4 classificate, il nostro Patron Alessio Bizzaglia, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, non ha usato mezzi termini per esprimere il suo sdegno davanti ad una situazione così incredibile.
Queste le sue parole:
“Lunedì andrò a dirlo in faccia a Sibilia perchè questa decisione è un vero e proprio abuso di potere. In queste settimane si è letto di tutto e scritto di tutto: giocatori non pagati, allenatori senza rimborsi ed i presidenti? A noi chi ci pensa? Ai nostri sacrifici? In realtà sono furibondo con queste persone che mettiamo noi là.
Noi presidenti li mettiamo là con troppa superficialità. In realtà queste persone decidono il nostro futuro senza rispetto alcuno. C’è un’amarezza immensa perchè non sono stato artefice del mio destino: queste persone hanno deciso il mio destino. D’istinto volevo dare le dimissioni ed andare via da questo mondo vergognoso. Poi ho capito che andandomene via avrei messo sul lastrico 140 famiglie di Pomezia. Non possiamo permetterci di farci calpestare. Voglio andare nei professionisti, sto facendo sacrifici; il primo anno sono uscito dai play off ai rigori contro la Sinalunghese, il secondo sono uscito senza perdere con il Mestre, poi quest’anno…Tutto cancellato da una decisione del genere!
Chi ci governa (Sibilia, ndr) deve capire che noi dilettanti rappresentiamo il 98% del calcio e perciò non dobbiamo farci schiacciare dai poteri forti, dai poteri di chi sta più in alto. Se nopn capiscono questo non sono in grado di governarci. Servono forza e coraggio. Pretendiamo rispetto! Simo la Cina del calcio con una popolazione incredibile, chi governa deve capire le nostre potenzialità. Serve lottare per cambiare. Operando in questo modo, qusta Lega non mi rappresenta. Il contentino non mi piace. E’ una crociata anche per l’onore e per la rispettabilità del nome. Retrocedere da terzultimo o da quartultimo, senza fare i play out, è francamente indicibile. Non meritiamo questo ne io ne Pomezia! Tre anni di sacrifici non possono essere gettati via da chi doveva tutelarci e non l’ha fatto”.
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